Nome ALESSANDRO Cognome MAGINI
Titolo SEI
Genere Quintetto
Mezzi di esecuzione 5 fisarmoniche
Data composizione 2017 Durata 11’28″
Commissione: Festival G.A.M.O Firenze
Editore: Emavinci Edizioni
Anno di edizione 2017
Prima Edizione discografica a cura di EmaVinci-Ema Records, 2020
Esecutori: – Quintetto Italiano di Fisarmoniche composto da:
Ivano Battiston, Riccardo Centazzo, Massimo Signorini, Endrio Luti, Antonio Saulo
Note all’opera e all’edizione discografica
SEI è il primo brano di una serie di cinque composizioni che costituirà un album interamente dedicato al Quintetto Italiano di fisarmoniche. Questa prima partitura ha come protagonista la Sonata cromatica di Tarquinio Merula, vale a dire una delle pagine più singolari della letteratura per tastiera del Seicento; essa appartiene a un repertorio del tutto sperimentale e innovativo, caratterizzato da un affasciante uso del cromatismo, tipico della raffinata produzione vocale e strumentale di artisti come Gesualdo da Venosa, Girolamo Frescobaldi, Luca Marenzio, Nicola Vicentino, Michelangelo Rossi. Nelle pagine di questi antichi maestri si ritrovano ancora oggi una freschezza e un’originalità di pensiero e di linguaggio che, a parer mio, annullano la distanza temporale e stabiliscono momenti di vicinanza estetica e concettuale con la modernità.
Sei è suddiviso in due parti che si susseguono senza soluzione di continuità: la prima (dalla durata di 4’20”) è un’ampia ouverture costruita su brevi frammenti cromatici; in essa si sviluppa un senso d’imprevedibilità prodotto da improvvise mutazioni (armoniche-ritmiche-timbriche) che inducono ad altrettante variazioni della prospettiva di ascolto e conducono gradualmente alla fase successiva, vale a dire al progressivo emergere della Sonata cromatica. La seconda parte è, infatti, un’elaborazione della Sonata di Merula in cinque sezioni, nelle quali il quintetto di fisarmoniche ha il compito di rileggere e di sviluppare l’originale scrittura per tastiera sola, “ramificando” e spazializzando la struttura contrappuntistica in un articolato gioco di espansione polifonica. [Alessandro Magini]
Esprimo tutta la mia gratitudine ai componenti del Quintetto Italiano di Fisarmoniche per il loro fondamentale contributo artistico, per la passione e per l’altissima professionalità con le quali hanno generosamente portato a termine questa incisione, ma anche per la bella atmosfera che hanno saputo creare durante le varie fasi del lavoro. Sono altrettanto grato alla discografica Ema Vinci, a Giuseppe Scali e a Marco Cardone che hanno trasformato il loro studio in un vero “luogo d’arte”, sempre pieno di stimolanti occasioni di crescita e di arricchimento; il loro lavoro è un perfetto connubio tra grande competenza tecnica, rara sensibilità artistica e profonda umanità.
Quintetto Italiano di Fisarmoniche
Il Quintetto Italiano di fisarmoniche nasce nel 2019, in occasione di un progetto compositivo e discografico del compositore Alessandro Magini.
Scopo primario della formazione è quello di sviluppare una letteratura per quest’organico, sia originale che di trascrizione, sfruttando le enormi potenzialità di questa combinazione strumentale.
I suoi componenti sono per la maggior parte docenti nei Conservatori di musica italiani e hanno all’attivo un’importante carriera concertistica. Fanno parte del Quintetto Italiano di fisarmoniche Ivano Battiston, Riccardo Centazzo, Massimo Signorini, Endrio Luti e Antonio Saulo.
Le singole biografie dei musicisti sono consultabili in:
http://www.conservatorio.net/author/riccardocentazzo/
http://www.massimosignorini.it
http://web.tiscali.it/endrio.luti/interest.htm
Gli strumenti utilizzati dai cinque fisarmonicisti sono i seguenti:
1. Ivano Battiston (Fisarmonica Zero Sette B 30)
2. Riccardo Centazzo (Fisarmonica Zero Sette B 30 45 Special GR V)
3. Massimo Signorini (Fisarmonica Zero Sette B 30 45 GR V)
4. Endrio Luti (Fisarmonica Pigini Bayan Sirius)
5. Antonio Saulo (Fisarmonica Pigini Bayan 58)
Ingegnere del suono Giuseppe Scali
SEI – For five accordions
SEI is the first piece of a number of five compositions which will form an album entirely dedicated to the Quintetto Italiano di fisarmoniche (Italian accordion quintet). This first score is developed around the Sonata cromatica by Tarquinio Merula, one of the most unique works for keybord-instruments of the 17th century which is part of a truely experimental and innovative repertory characterised by a fascinating use of the cromatism typical of the refined vocal and instrumental production of composers like Gesualdo da Venosa, Girolamo Frescobaldi, Luca Marenzio, Nicola Vicentino, Michelangelo Rossi.
In the works of those ancient masters we still find the freshness and originality of thought and language which, in my opinion, goes beyond the distance of time, thus creating moments of aesthetic and conceptional affinity with the music of our days.
Sei is divided into two parts to be played without interruption: the first part (duration 4’20’’) is a large ouverture based on brief cromatic fragments; a sense of unpredictability is developed by sudden changes (harmonic – rythmic – of timbre) which lead to variations of the perspective of listening and gradually introduce the next phase, that is to say the gradual emerging of the Sonata cromatica.
The second part is in fact an elaboration in five parts of the Sonata by Merula in which the accordion quintet has the task of re-reading and developing the original score for solo keybord, “branching out” and spatialising the contrapuntal structure in a complex game of polyphonic expansion.
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