Nome ALESSANDRO Cognome MAGINI
Titolo PER NOME
Genere Ensemble
Mezzi di esecuzione Sei voci femminili (2 soprano, 2 mezzosoprano, 2 contralto) e pianoforte
Data composizione 2010 Durata 6’42″
Autore testo, Mario Luzi
Committente, Résonance Contemporaine
Dedicatario, Alain Goudard
Produzione Résonance Contemporaine
Data prima esecuzione 20 Novembre 2010
Luogo prima esecuzione Centre culturel C.J. Bonnet Città Jujurieux (F)
Intitolazione dell’evento Vola alta parola
Ente organizzatore Résonance Contemporaine
Esecutori
L’Ensemble de Six Voix Solistes
Anne-Emmanuelle Davy, soprano
Leila Benhamza, soprano
Heather Newhouse, soprano
Sophie Poulain, mezzosoprano
Christel Boiron, mezzosoprano
Audrey Pevrier, alto
Hélène Péronnet, mezzosoprano
Ancuza Aprodu, pianiste
Alain Goudard, directeur
Editore Ema Vinci Edizioni
Anno di edizione 2011 numero standard EV34 (www.emavinciedizioni.it/pernome)
Editore discografico Emarecords
Titolo dell’edizione discografica Phrases au point du jour / Frasi nella luce nascente
Anno di edizione 2014 numero standard 4019
Tipo di supporto (CD)
Esecutori
L’Ensemble de Six Voix Solistes
Anne-Emmanuelle Davy, soprano
Leila Benhamza, soprano
Heather Newhouse, soprano
Sophie Poulain, mezzosoprano
Christel Boiron, mezzosoprano
Audrey Pevrier, alto
Hélène Péronnet, mezzosoprano
Ancuza Aprodu, pianista
Alain Goudard, direttore
Trasmessa:
Emittente radio RTS-Espace 2
Ente organizzatore SMC Lausanne
luogo Lausanne data Settembre 2013
Emittente radio Radio Semnoz (F)
Ente organizzatore Festival Les Voix du Prieuré
luogo Le Bourget-du-Lac data 14.06.2014
Esecutori
L’Ensemble de Six Voix Solistes
Anne-Emmanuelle Davy, soprano
Leila Benhamza, soprano
Heather Newhouse, soprano
Sophie Poulain, mezzosoprano
Christel Boiron, mezzosoprano
Audrey Pevrier, alto
Hélène Péronnet, mezzosoprano
Ancuza Aprodu, pianista
Alain Goudard, direttore
Note all’opera
Per nome è tratto dalla poesia La sera non é più la tua canzone. Si tratta di un testo nel quale l’immediatezza di un linguaggio più simbolico che ermetico, si manifesta attraverso una struttura che – pur riflettendo antiche forme della tradizione poetica italiana – non soffoca le esigenze di una lingua in perenne metamorfosi e alla ricerca di nuove opportunità espressive. E’ questo equilibrio tra consapevolezza del passato e anelito al divenire che mi ha spinto a tradurre in partitura questi versi di Luzi. La “parola”, non è solo “oggetto comunicativo”, ma anche misterioso soggetto di riflessione, entità viva di una vita propria. Una parola che riprendo nella sua interezza, nell’integrità del suo concatenarsi tra gli incerti spazi della significazione. Ho lasciata inalterata la struttura originale della poesia – che è diventata anche modello formale della partitura – per amplificarne il valore semantico. La parola non viene mai trattata come puro materiale fonetico. La logica del discorso poetico genera quella armonico-formale; la polifonia è intesa come strategia drammaturgica che sviluppa le dinamiche tra sfera razionale ed impulso emotivo; il pianoforte, unico personaggio puramente sonoro, diviene “meta-lògos” e nello stesso tempo “scenografia” entro la quale “l’altra parola”, tra recitazione e canto, si muove.
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